FORME DI SOCIETÀ
Nel corso degli ultimi 50.000 anni la specie umana si è differenziata → i gruppi umani si sono distinti tra loro per l'adattamento ai diversi ambienti del pianeta e si sono allontanati gli uni dagli altri. Questo fatto è stato alla base di alcune delle maggiori
differenziazioni sul piano dell'aspetto fisico.
Diffondendosi su tutta la terra l'umanità ha occupato arie diverse, è quindi logico che in presenza
di ambienti così differenti gli esseri umani abbiano dovuto elaborare forme di adattamento molto diverse tra loro, ognuno ha dovuto adattarsi ad un ambiente particolare.
Il lavoro umano
Al centro di questo processo di adattamento c'è il lavoro umano → un concentrato di energia fisica e di capacità di manipolare la materia grezza e anche di fantasia
Queste capacità derivano dalla notevole complessità del cervello umano che gli consente di dare forma concettuale allo spazio e al tempo e anche al carattere pensile degli arti superiori che gli consentono:
- la presa di forza = che consente di afferrare saldamente un oggetto con la mano
- la presa di precisione = due punti che permette di manipolare delicatamente con i polpastrelli delle dita piccoli oggetti.
Per quasi 40.000 anni l'Homo Sapiens Sapiens ha basato la propria sopravvivenza sulla raccolta di frutti selvatici, sulla caccia e sulla pesca, vengono definite società acquisitive →per sottolineare che esse erano fondate sull'acquisizione di risorse presenti spontaneamente nell'ambiente → nelle società acquisitive il lavoro umano si presenta, quindi, come un'attività a rendimento immediato.
Le società acquisitive esistono ancora oggi ma ai nostri giorni rappresentano una frazione incredibilmente ridotta → lo 0,0004% della popolazione mondiale.
Il calo demografico di queste società è direttamente proporzionale a quello dell'aumento della produzione agricola.
Questi gruppi sono anche conosciuti come “bande” dovendo spostarsi spesso e a piedi vige un notevole egualitarismo questo perché la condivisione e il sentimento di solidarietà determinano la sopravvivenza del gruppo in quanto devono condividere i beni necessari al sostentamento.
Anche i rapporti tra uomo e donna sono paritari → l'autorità viene data per le capacità di affrontare i problemi, le donne non sono limitate in casa, uomini e donne hanno di fatto stessi diritti e doveri.
I cacciatori-raccoglitori popolano il mondo naturale di forze e di spiriti in genere benevoli, ai quali si rivolgono con preghiere e offerte: comportamento che coincide con un atteggiamento di rispetto nei confronti della natura da cui essi sanno di dipendere per la loro sopravvivenza.
Esistono società acquisitive molto diverse da quelle organizzate in bande nomadi, il più famoso tra questi popoli è quello dei Kwakiutl, dislocati ancora oggi nell'isola di Vancouver e lungo le coste della Columbia Britannica.
Essi vivevano in una società composta da nobili, uomini liberi e schiavi fondata su una marcata divisione del lavoro.
Le famiglie dominanti erano in concorrenza per il potere i loro membri più in vista si lanciavano in competizioni chiamate potlatch → chi vinceva acquisiva onore e potere mentre lo sconfitto vedeva diminuire il proprio prestigio.
A differenza dei cacciatori-raccoglitori preistorici quelli di oggi hanno rapporti di vario tipo con società agricole, pastorali e soprattutto con le amministrazioni dei paesi in cui si trovano. Pensare che i cacciatori di oggi vivono nell'isolamento è un'illusione → alcuni antropologi ritengono che i cacciatori raccoglitori di oggi non potrebbero neppure sopravvivere senza interagire con società fondate su altre forme di adattamento.
Molte delle società acquisitive dei nostri giorni sono incluse tra i popoli chiamati nativi o talvolta prime nazioni → esse rivendicano la restaurazione di luoghi sacri oppure di manufatti. Molti popoli rivendicano questi oggetti come propri anche per farsi riconoscere in quanto popoli con un'identità precisa ed entrare così nel meccanismo delle sovvenzioni e degli aiuti da parte di governi e di agenzie internazionali che proteggono le popolazioni native.
Solo nell'ultima parte della storia dell'Homo Sapiens che esso ha compiuto la cosiddetta rivoluzione agricola, quest'ultima coincise con il passaggio dalla caccia-raccolta alla coltivazione di legumi cereali e altri vegetali → passaggio decisivo nella storia dell'umanità.
Grazie alla vasta conoscenza che avevano delle piante, forse per caso o forse perché spinti da un intuizione gli antichi cacciatori e raccoglitori cominciarono a incrociare alcuni esemplari di queste piante → addomesticamento delle piante = ottenevano piante con i grani più grossi dalla quale ricavare farina e di conseguenza impasti di vario genere.
Potendosi fermare per lunghi periodi negli stessi luoghi questi cacciatori raccoglitori erano in grado di svolgere i loro esperimenti con le piante e di tenere presso di sé alcuni animali docili da cui ricavarono in origine il latte → così la capra e la pecora divennero tra i primi animali a essere addomesticati.
Tuttavia sembra che il cane sia stato il primo animale domestico → secondo alcuni studiosi il rapporto tra l'uomo il cane nacque dal fatto che i progenitore di quest'ultimo seguivano le bande di cacciatori nutrendosi degli avanzi dei loro pasti.
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